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PERCHE' IL PROGETTO ORANGEA
Ottobre del 2007, ristorante Pily Pily dell'Hotel Andilana, nell'isoletta di Nosy Be, nel nord ovest dell'isola madre del Madagascar, la Grand Terre. Galeotta fu un una cena di gala, ed in particolare un piatto a base di crostacei che, per sazietà, ne assaggiai qualche piccolo pezzo. Il rifiuto totale alle altre portate prese il sopravento quando la cameriera guardò il mio piatto, portandolo via, forse pensando che probabilmente sarebbe finito nella spazzatura. Tanto mi è bastato per decidere di ritornare a Nosy Be. Nei giorni precedenti avevo visitato mercati e villaggi.
Mi sorprese la dignità delle persone, più della loro povertà. Diversa da altre parti del mondo dove sono stato. Subito dopo il mio rientro, il contatto con Padre Jean Luc, frate capucino malgascio, esaltò ancora di più il desiderio di ritornare. Solo così potevo rendermi conto delle reali esigenze nei diversi villaggi. Ma più o meno erano, e sono, le stesse: avere di che sfamarsi, la salute delle persone soprattutto dei più piccoli, la salubrità degli ambienti nei quali vivono, la volontà di sfruttare le proprie risorse, la voglia di fare. Ma cosa e come? E mi ha molto stupito la voglia di acculturarsi dei ragazzi, studiando o attraverso il lavoro. Le risorse produttive, dopo l'abbandono della distilleria della canna da zucchero, sono ancora tante; dall'agricoltura al turismo, dalla pesca all'artigianato. Ma è tutto da costruire da reimpostare. Ad iniziare dagli aiuti.
In molti mi hanno confermato che raramente gli aiuti materiali (vestiti, attrezzature, danaro, apparecchiature di ogni genere, ecc.) arrivano ai veri destinatari; qui come in altre parti del mondo. Per questo ho deciso di dare un aiuto diretto. Comprare le cose essenziali e quanto più è possibile nel Madagascar.
Stelle del Sud - Onlus nasce per questi motivi, aiutare direttamente chi ha bisogno in piena autonomia, senza doversi aggregare a organizzazioni blasonate, sia a livello nazionale sia internazionale.
Il progetto per Nosy Be inizia con l'adozione del villaggio di Orangea, già indicato come Nouveau Village Orangea. Fanno parte del progetto tante piccole iniziative, ad iniziare dalla realizzazione di un pozzo per l'acqua, poi il deposito con un grosso serbatoio (chateau d'eau), i servizi igienici, la sistemazione della scuola, un ambulatorio, la sistemazione e pulizia del villaggio con recinti per gli animali, la coltivazione dei campi, l'elettrificazione, la sistemazione della strada di accesso, l'acquisto di attrezzi e macchinari per le attività agricole, artigianali e della pesca. Infine la costruzione di una Casa dell'Accoglienza dove sono previste, oltre alle aule per la formazione professionale, (personale paramedico, lingue francese, italiano e inglese, operatori del turismo, dell'artigianato e dell'agricoltura) anche ambulatori specialistici (in particolare pediatria, medicina generale, chirurgia e ginecologia), con possibilità di ospitare i ragazzi provenienti dai villaggi più lontani.
Non sono progetti ambiziosi per chi vive in realtà come le nostre. A volte basta molto poco per riuscire a realizzare cose molto importanti per loro. Le difficoltà che dobbiamo affrontare quotidianamente, sono facilmente sopportabili e superabili quando si capisce di aver aiutato chi ha veramente bisogno. Ancora di più quando si riesce a sfamare, a salvare o a guarire anche una sola persona, sia bambino o adulto. I loro sorrisi sono la miglior spinta per andare avanti e sono come tante stelle che in tanti vorremmo vedere sempre brillare.
Gilberto Arru
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